La comunità religiosa come dono: prima d’essere un progetto umano, la vita fraterna in comune fa parte del progetto di Dio, che vuole comunicare la sua vita di comunione.
La comunità religiosa come luogo ove si diventa fratelli: i percorsi più adeguati per costruire la fraternità cristiana da parte della comunità religiosa.
La comunità religiosa come luogo e soggetto della missione: le scelte concrete che la comunità religiosa è chiamata a compiere nelle diverse situazioni e i criteri di discernimento (Vita fraterna in comunità, 7)
Il dono della “sororità”
La dimensione sororale in una vita vissuta in comunità è di coloro che condividono il cammino alla sequela di Cristo. In loro, oltre al ritrovarsi insieme per la preghiera nella ricerca appassionata del volto di Dio e della sua volontà, colpisce il clima familiare e cordiale dell’esperienza della vita vissuta insieme. Il rispetto e la stima creano lo stile del vivere quotidiano e plasmano la forma di vita. Il senso e la forza del vivere da sorelle sono da ricercare nello sforzo di attuarlo nelle mutate condizioni sociali di vita. Tuttavia, ancora oggi è possibile scrivere belle pagine di sororità.
Dopo il ritorno alle origini promosso dal Vaticano II, questa dimensione essenziale per la vita fraterna in comunità è difficile da comprendere e da vivere.
“Gesù Cristo, che ci ha convocate come Adoratrici del suo Sangue, è il centro luminoso della nostra vita in comunità. Noi crediamo che egli è vivo ed operante in mezzo a noi. Rese una sola cosa in Lui mediante il Battesimo, l’Eucaristia, la consacrazione religiosa e il carisma, siamo chiamate a crescere insieme verso l’unità, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito sono uno. Più la nostra presenza reciproca diventa amorevole, più la nostra vita di comunità diventerà segno profetico di ciò che la Chiesa è chiamata ad essere: comunione di amore fra tutti i popoli di ogni tribù, lingua e nazione”. (CdV, 6)
“Ciascuna di noi è chiamata dal Signore a crescere con le altre nella comunione di fede. Pertanto, ci impegniamo a vivere insieme come sorelle ed amiche, amandoci come Cristo ci ha amate. Ci accetteremo con le nostre diversità e comunicheremo con sincerità, delicatezza e rispetto. Con cuore in ascolto stabiliremo un dialogo attento con ciascuna. Rispetteremo il reciproco bisogno di tempi di preghiera, di silenzio, di solitudine, di distensione, e collaboreremo con prontezza, ogni giorno, alla edificazione della comunità, accettando le gioie e le difficoltà che ne derivano come partecipazione al mistero pasquale”. (CdV, 7)