Il 23 dicembre 2021, la sindaca Giada Gervasi, con votazione unanime del Consiglio comunale di Sabaudia, ha conferito alle Adoratrici del Sangue di Cristo, la cittadinanza onoraria per il prezioso lavoro svolto sul territorio.
La bella cittadina di Sabaudia nell’Agro Pontino, bonificato durante il periodo fascista, fin dal 1938 ha ospitato le ASC nella casa municipale ‘Opera combattenti, -“perché alla redenzione della terra, seguisse quella delle anime”- come si legge nel Bollettino locale dello stesso anno.
Le Suore si dedicarono all’opera educativa nell’Asilo, nel dopo scuola, nel laboratorio di ricamo e cucito e nella pastorale parrocchiale. Intorno alle suore, punto di riferimento dell’intera popolazione, nascevano gruppi ricreativi, piccole accademie teatrali, feste e gare nelle diverse occasioni dell’anno. Durante l’estate le ASC ospitavano turni di colonie e pensioni.
La comunità era aperta al territorio andando incontro ai più poveri affiancando gli enti assistenziali locali. In modo particolare, tra prime attività apostoliche, le suore si distinsero nell’assistenza dell’istituzione della ‘Strada bianca’ che si occupava della cura dei figli ‘mulattini’ avuti dalle ragazze madri italiane con gli stranieri.
Per i lunghi 82 anni di presenza, hanno offerto collaborazione attiva alla comunità parrocchiale, e ai membri del Comune a beneficio della popolazione cittadina da cui hanno ricevuto sempre ammirazione, amicizia e gratitudine per la loro testimonianza solidale e partecipativa con la vita della cittadina.
Con l’evoluzione dei tempi e l’adattamento alle nuove necessità sociali, le suore hanno continuato il ministero soprattutto nella scuola dell’Infanzia e nella parrocchia con la catechesi ai bambini, fino alla conclusione dell’esperienza apostolica che è coincisa con la chiusura della scuola e della comunità.